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Profilo biografico: Salvatore Pinna

Salvatore Pinna M
17/09/1917, Ardauli (OR), Italia
04/03/1999, Torino (TO), Italia
Di professione contadino, chiamato alle armi viene destinato alla 1ª Compagnia Sussistenza in Torino, della quale fanno parte molti militari provenienti dal Distretto Militare di Oristano, presso la quale lo sorprende l’armistizio. Sbandatosi, trova rifugio per alcune settimane nel capoluogo piemontese, presso una famiglia di compaesani. Prende successivamente la via della montagna, entrando a far parte ai primi del novembre 1943 della formazione organizzata dal sottufficiale della Regia Marina Nicola Alfonso Prospero, che si attesta a Pian d’Audi, frazione alle falde del Monte Soglio, tra la pianura canavesana e le valli di Lanzo, e che prende il nome di “Gruppo Monte Soglio e poi di Battaglione Carlo Monzani. Il carattere fortemente militare del gruppo, che non accetta coperture politiche dai partiti del Cln, porta ad un contrasto crescente con le formazioni garibaldine in radicamento nella zona e sfocia in accuse di collaborazionismo nei confronti del comandante Prospero, infine arrestato e ucciso nell’aprile 1944. Nella diaspora dei componenti della formazione, Pinna sceglie con molti altri la VI Divisione Alpina Giustizia e Libertà, che si sta organizzando tra il Canavese e la Val Locana per opera di Gino Viano Bellandy, e dal 13 maggio è inquadrato nella brigata intitolata a Domenico De Palo; il suo nome di battaglia è Pisano. Nelle file della Brigata De Palo combatte sino alla Liberazione, condividendo i disagi del freddo e difficile inverno, con le pesanti e rischiose corvée verso la Francia attraverso i passi alpini. A guerra finita, dopo un breve ritorno in Sardegna, emigra definitivamente in Piemonte, stabilendosi a Torino nel quartiere di Porta Palazzo, dove esercita l’attività di tappezziere e decoratore. Mantiene i contatti con i compagni di lotta e partecipa all’attività delle associazioni partigiane ed ai raduni. Un compagno di lotta lo ricorda come “un signore dalla faccia buona, con un baschetto nero – un purillo, come diciamo noi piemontesi – in testa, un po’ sporco di bianco”. Con il conterraneo e compagno di brigata Salvatore Cossu è presente al grande raduno dei partigiani della VI Divisione GL organizzato dai fratelli Elio ed Ezio Novascone per il quarantesimo anniversario della Resistenza, l’11 settembre 1983 al santuario di Prascondù, nella vallata di Ribordone. È deceduto nel 1999. Nel 2011 il suo comune di origine ha dedicato alla sua memoria un convegno dal titolo Antifascismo e Resistenza in Sardegna. Il partigiano Salvatore Pinna di Ardauli, del quale sono stati successivamente pubblicati gli atti.
Inserimento e revisione redazionale della scheda biografica a cura di Barbara Berruti.

Citazioni di o su Salvatore Pinna in Monografia

Aldo Borghesi, Gian Luigi Deiana, Giuseppe Deiana, I Sardi e la Resistenza. Il contributo dei partigiani di Ardauli alla lotta di liberazione 1943-1945, a cura di Giuseppe Deiana e Vilma Urru, (cur.), Ghilarza, Iskra, 2014
Dalla G.I.L alla G.L. Da balilla a partigiano. Memorie di Ezio Novascone, sl [Cuorgné], 2004

Relazioni con altri documenti e biografie


Aldo Borghesi
17/02/2017 20/02/2017
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Come citare questa fonte. Pinna, Salvatore  in Archos Biografie [IT-BP1312]
Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019