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Profilo biografico: Tancredi (Duccio) Galimberti

Tancredi (Duccio) Galimberti M
30/04/1906, Cuneo (CN), Italia
03/12/1944, San Benigno, Centallo (CN), Italia
Figlio di Tancredi Galimberti, avvocato, deputato liberale dal 1887 al 1913 e ministro delle Poste nel governo Zanardelli (1901-1903), Tancredi (Duccio) Galimberti nasce a Cuneo nel 1906.
Nella sua formazione ha un ruolo centrale la madre, Alice Schanzer, studiosa di letteratura italiana e inglese, che gli trasmette il profondo interesse per Giuseppe Mazzini, di cui è testimonianza il saggio Mazzini politico, che egli scrive a 16 anni e che esce tra il novembre 1924 e il gennaio 1925 su "L'Italia del popolo".
Ottenuta la maturità presso il liceo Pellico di Cuneo nel 1922 - anno in cui comincia a scrivere su "La sentinella delle Alpi", di proprietà della famiglia - Galimberti si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell'ateneo torinese, presso il quale consegue la laurea nel giugno 1926. Dal 1927 inizia a lavorare nello studio legale paterno, dedicandosi contemporaneamente al proseguimento degli studi giuridici nell'ambito del diritto penale.
Benché molto legato alla famiglia e benché il padre, nominato senatore del regno nel 1929, sia vicino al regime, Duccio si mantiene estraneo al fascismo e fermo nel rifiutare le proposte di adesione al Pnf. Nel 1939, anno della morte del padre, Galimberti entra in contatto a Torino con Ada Gobetti e, nel 1942, con Mario Andreis (conosciuto a Milano tramite il proprio fratello, Carlo), contatti che contribuiscono a far maturare il suo ingresso nel neonato Partito d'azione, sulla base di un'adesione morale prima che teorica, come mostra il "Progetto di costituzione confederale europea e interna" (al quale lavora con Antonino Repaci tra l'autunno del 1942 e la primavera del 1943), un documento che si discosta in parte dai presupposti azionisti e che risente dell'influenza del corporativismo.
Il 26 luglio 1943, appresa la notizia della destituzione di Mussolini, Galimberti prende la parola pubblicamente - prima a Cuneo e poi a Torino - per incitare alla continuazione della guerra, contro il nazismo. Dopo l'annuncio dell'armistizio dell'8 settembre, rivelatisi vani i ripetuti contatti con le locali autorità militari al fine di organizzazione una resistenza armata ai tedeschi, il 12 settembre lascia Cuneo per Madonna del Colletto, dove, con undici compagni (tra i quali Dante Livio Bianco, Arturo Felici, Edoardo Soria e Leo Scamuzzi) fonda la banda "Italia Libera", nucleo originario delle formazioni partigiane "Giustizia e Libertà" nel Cuneese.
Galimberti, da subito molto attivo nel tessere i collegamenti tra i primi gruppi partigiani nelle valli cuneesi, il 13 gennaio 1944 viene ferito nel corso di un combattimento nella zona di San Matteo in Val Grana. Dopo un breve periodo di convalescenza a Canale d'Alba (durante il quale redige un Progetto di riforma agraria), si trasferisce a Torino, dove in febbraio per incarico del Pda assume il comando delle formazioni Gl del Piemonte e in seguito la rappresentanza del partito all'interno del Comando militare regionale piemontese.
Il 20 maggio 1944, accompagnato da Detto Dalmastro e Giorgio Bocca, a Barcelonette prende parte a un incontro con rappresentanti della resistenza francese, che getta le basi per i successivi accordi di collaborazione con il maquis firmati a Saretto da Livio Bianco il 30 maggio.
Costantemente impegnato in spostamenti finalizzati a organizzare, coordinare e sviluppare le formazioni partigiane Gl, Galimberti continua tuttavia a risiedere a Torino: qui il 28 novembre 1944 viene arrestato, e imprigionato alle carceri Nuove. Prelevato dalle brigate nere di Cuneo, è tradotto nella sua città natale e torturato. La mattina del 3 dicembre, viene freddato ai bordi della strada nei pressi di Centallo dai fascisti, che nei giorni successivi cercano di presentare l'assassinio come la reazione a un suo tentativo di fuga. La sua memoria è subito insignita della medaglia d'oro al valor militare.


Citazioni di o su Tancredi (Duccio) Galimberti in Monografia

Paolo Fossati, Duccio Galimberti, Cuneo, Cassa di Risparmio di Cuneo, 1995, pp.181, [Collana storica della Resistenza cuneese]
Antonino Repaci, Duccio Galimberti e la Resistenza italiana, Torino, Bottega d'Erasmo, 1971, pp.675
Archivio Galimberti, Emma Mana (cur.), Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1992, pp.XLIII-199
Giorgio Agosti e Dante Livio Bianco, Un'amicizia partigiana. Lettere 1943-1945, Giovanni De Luna (cur.), Torino, Bollati Boringhieri, 2007, pp.LXIX-430, [1° edizione Torino, Meynier, 1990]
Dante Livio Bianco, Guerra partigiana, Torino, Einaudi, 2006, pp.LVIII-152, [premessa di Norberto Bobbio, introduzione di Nuto Revelli, 1° edizione Torino, Einaudi, 1973]
Giovanni De Luna, Storia del Partito d'Azione, Torino, Utet, 2006, pp.468, [1° edizione Milano, Feltrinelli, 1982]
Le formazioni GL nella Resistenza. Documenti, G. De Luna, P. Camilla, D. Cappelli, S. Vitali (cur.), Milano, Franco Angeli, 1985, pp.504, [Istituto Nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, Federazione italiana delle associazioni partigiane]
Paolo Borgna, Un paese migliore. Vita di Alessandro Galante Garrone, Roma-Bari, Laterza, 2006, pp.187-190
Dino Giacosa. Le solitudini, le passioni, Michele Calandri (cur.), Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2005, pp.205
Giorgio Bocca, Partigiani della montagna. Vita delle divisioni "Giustizia e Libertà" del cuneese, Milano, Feltrinelli, 2004, pp.179, [1° edizione Cuneo, Bertello, 1945]
Ada Gobetti, Diario partigiano, Torino, Einaudi, 1996, pp.439, [introduzione di Goffredo Fofi, nota di Italo Calvino, postfazione di Bianca Guidetti Serra (1° edizione, Torino, Einaudi, 1956)]
Emma Mana, La professione di deputato. Tancredi Galimberti fra Cuneo e Roma (1856-1939), Treviso, Pagus, 1992, pp.406
Aldo Sacchetti, Un romano tra i ribelli: da Duccio Galimberti a Piero Cosa, Cuneo, L'Arciere, 1990, pp.183
Franco Franchi, Caro nemico: la costituzione scomoda di Duccio Galimberti eroe nazionale della resistenza, Roma, Il Settimo sigillo, 1990, pp.153
Dino Giacosa, Ricordo di Duccio Galimberti e Dante Livio Bianco, Cuneo, L'Arciere, 1986, pp.15
Nuto Revelli, La guerra dei poveri, Torino, Einaudi, 1979, pp.X-398, [1° edizione Torino, Einaudi, 1962]
Mario Giovana, Un uomo nella Resistenza. Detto Dalmastro (1907-1975), Cuneo, Istituto Storico della Resistenza, 1977, pp.7-45, [supplemento al notiziario n. 11 dell'Istituto Storico della Resistenza in Cuneo e Provincia]
Mario Giovana, Resistenza nel Cuneese. Storia di una formazione partigiana, Torino, Einaudi, 1964, pp.395
Mario Giovana, La Resistenza in Piemonte. Storia del CLN regionale, Milano, Feltrinelli, 1962, pp.247
Tancredi Galimberti, Mazzini politico - Progetto di riforma agraria, Milano, Associazione Mazziniana italiana, 1963, pp.109, [introduzione di Oliviero Zuccarini, nota biografica a cura di Vittorio Parmentola]

Citazioni di o su Tancredi (Duccio) Galimberti in Articolo di monografia

Giuseppe Sircana, Galimberti, Tancredi (Duccio) in Dizionario biografico degli italiani, Catanzaro, Istituto della Enciclopedia italiana, 1998, vol. 51, pp. 495-498
Alberto Cipellini, Galimberti, Tancredi in Dizionario della Resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti, Torino, Einaudi, 2001, vol. II, pp. 547-549
Giuseppe Sircana, Galimberti, Tancredi in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1998, vol. 51, pp. 494-495
Leo Valiani, Il Partito d'Azione, Leo Valiani Gianfranco Bianchi Ernesto Ragionieri in Azionisti, cattolici, comunisti nella Resistenza, Milano, Franco Angeli, 1971, pp. 11-148
Paolo Greco, Cronaca del Comitato Piemontese di Liberazione Nazionale (8 settembre 1943-9 maggio 1945) in Aspetti della Resistenza in Piemonte, Istituto Storico della Resistenza in Piemonte (cur.), Torino, Società editrice torinese, 1950, pp. 107-154, [Quaderni dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia]

Citazioni di o su Tancredi (Duccio) Galimberti in Articolo di periodico

Una famiglia allo specchio. La Biblioteca Galimberti, a cura di Marziano Guglielminetti, Emma Mana (cur.) in "Il presente e la storia", n. 56, giugno 1999, pp. 202, [numero monografico della rivista dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Provincia di Cuneo (Atti della giornata di studi, Cuneo, 12 dicembre 1998)]
numero speciale in "Il partigiano alpino", 15 dicembre 1944
numero speciale in "Giustizia e Libertà (Cuneo)", 2 settembre 1945, [in occasione della cerimonia di commemorazione svoltasi a Cuneo alla presenza di Ferruccio Parri; con scritti di Paolo Greco, Dante Livio Bianco, Nino Monaco]
Duccio in "Giustizia e Libertà (Torino)", a. I, n. 109, 2 settembre 1945, [contestualmente viene data la notizia dell'inaugurazione, alla presenza di Parri, del cippo commemorativo posto nel luogo dell'assassinio di Galimberti]
Adolfo Ruata, Ricordo di Duccio Galimberti in "Il Ponte", a. X, n. 12, dicembre 1954
Vent'anni fa Duccio Galimberti era ucciso a tradimento dai fascisti in "Resistenza", a. 18, n. 11, novembre 1964, [con scritti di Ferruccio Parri, Mario Giovana, Aldo Visalberghi, Detto Dalmastro, riproduzioni di articoli (molti dall'edizione cuneese di GL del 2 settembre 1945), di stralci di diari del 1944, di documenti scritti durante la Resistenza da Galimberti]

Citazioni di o su Tancredi (Duccio) Galimberti in Varie

Casa museo Galimberti, [cd-rom divulgativo realizzato dal Comune di Cuneo, in collaborazione con L'Associazione culturale Arké, Cuneo 2004]

Relazioni con altri documenti e biografie


Chiara Colombini
05/04/2011 05/04/2011
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Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019