Leone
Ginzburg
M
04/04/1909, Odessa (), Russia
05/02/1944, Roma (RM), Italia
Nato a Odessa nel 1909 in un'agiata famiglia ebraica di nazionalità russa che usa trascorrere i mesi estivi in Italia, Leone Ginzburg (a differenza dei genitori, Fëdor Nikolaevič e Vera Griliches, e dei fratelli, Nicola e Marussia) qui rimane allo scoppio della grande guerra, affidato all'istitutrice Maria Segré. Frequenta a Viareggio le scuole elementari e il primo anno di ginnasio. Nel 1920 prosegue gli studi a Torino, dove la famiglia si è intanto trasferita, presso il ginnasio Gioberti. A Torino ritorna alla fine del 1923, dopo avere frequentato la scuola secondaria russa a Berlino, sede delle attività commerciali del padre.
Alla fine del 1924 Ginzburg si iscrive al liceo classico D'Azeglio; suoi compagni di classe sono Norberto Bobbio e Giorgio Agosti, suoi insegnanti Zino Zini, Umberto Cosmo e Franco Antonicelli; inoltre, stringe saldi legami con Augusto Monti, direttore della biblioteca dell'istituto, e con alcuni dei suoi allievi, tra i quali Massimo Mila e Cesare Pavese. In questo contesto, Ginzburg si impone per la sua precoce cultura, di respiro europeo.
Nel 1927, a 16 anni, comincia a dedicarsi alla traduzione di opere della letteratura russa, attività nella quale continuerà a impegnarsi anche in seguito, misurandosi con Gogol', Tolstoj, Turgenev, Puškin.
Nello stesso periodo, Ginzburg si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino, passando, però, nell'autunno del 1928 alla facoltà di Lettere, presso la quale si laurea nel dicembre 1931 con una tesi su Maupassant.
In questi anni Ginzburg stabilisce una fitta rete di relazioni intellettuali (nel 1928, in particolare, entra in rapporto con Croce) e svolge un'intensa attività culturale: nel 1927 pubblica su "Il Baretti", fondato da Gobetti, il proprio primo saggio di critica letteraria, dedicato a Anna Karenina; nel 1929 comincia a scrivere su "La Cultura", collaborando in seguito anche con altre riviste, come "Pegaso" e "La Nuova Italia". Al principio degli anni Trenta, inoltre, comincia a dedicarsi all'attività editoriale: nel novembre del 1933 Giulio Einaudi fonda l'omonima casa editrice, nel cui sviluppo Ginzburg ha un ruolo fondamentale.
Nella primavera del 1932, Ginzburg, che nell'ottobre dell'anno precedente ha ottenuto la cittadinanza italiana, si reca a Parigi con una borsa di studio per completare le ricerche su Maupassant. Qui entra in contatto con Salvemini e Carlo Rosselli: contrario al fascismo sin dall'adolescenza, decide allora di prendere parte attiva alla lotta politica. Rientrato a Torino, ritesse le fila del movimento antifascista Giustizia e Libertà, scompaginate dalla polizia nel gennaio 1932. A capo della rete cospirativa di cui fanno parte Carlo Levi, Barbara Allason e poi Vittorio Foa, egli contribuisce in modo decisivo al dibattito politico-culturale di Gl, scrivendo (con la sigla M.S.) per i "Quaderni di Giustizia e Libertà".
Alla fine del 1932, Ginzburg ottiene la libera docenza di letteratura russa presso l'ateneo torinese. Egli, tuttavia, rifiuta di sottostare al giuramento di fedeltà al fascismo imposto nel gennaio 1934 anche ai liberi docenti, perdendo quindi la cattedra.
Nel marzo di quell'anno, dopo il fermo a Ponte Tresa di Sion Segre e Mario Levi, trovati in possesso di stampa clandestina giellista, Ginzburg viene arrestato. Processato in novembre dal Tribunale speciale, è condannato a quattro anni di reclusione (per amnistia ridotti a due), che sconta a Regina Coeli e Civitavecchia.
Scarcerato nel marzo del 1936, Ginzburg si dedica interamente al lavoro editoriale per la Einaudi, al fianco di Pavese. Nel 1938 Ginzburg, sposatosi all'inizio dell'anno con Natalia Levi, è privato della cittadinanza in seguito alle leggi razziali e, nel giugno 1940, è inviato come "internato civile di guerra" a Pizzoli, da dove continua a collaborare con la casa editrice, inviando suggerimenti circa la linea editoriale, scrivendo prefazioni e rivedendo traduzioni.
Il confino termina con la caduta del fascismo il 25 luglio 1943. Ginzburg, che in un periodo di permesso nel novembre-dicembre 1941 ha discusso con Ragghianti la formulazione dei "Sette punti", futuro programma del Partito d'azione, si reca a Roma, dove incontra il gruppo dirigente del partito. Rientra in seguito a Torino, dove è subito al centro dell'organizzazione locale del Pda, e, alla fine di agosto, prende parte a Milano alla riunione fondativa del Movimento federalista europeo. Inoltre, partecipa al congresso clandestino del Pda che si tiene a Firenze il 5-7 settembre. Dopo l'armistizio, il Pda affida a Ginzburg, giunto nella capitale per gestire la locale sede dell'Einaudi, la direzione del quotidiano romano del partito, l'"Italia libera". Ginzburg, che durante l'occupazione tedesca assume il nome di Leonida Gianturco, il 20 novembre 1943 è arrestato e imprigionato a Regina Coeli. All'inizio di dicembre, dopo la scoperta della sua vera identità, viene trasferito nel braccio tedesco del carcere. Il 5 febbraio muore in seguito alle torture subite.
Citazioni di o su Leone Ginzburg in Monografia
• Leone Ginzburg, Scritti, Domenico Zucàro (cur.), Torino, Einaudi, 2000, pp.LXXVI-489, [prefazione di Luisa Mangoni, introduzione di Norberto Bobbio; 1°edizione Torino, Einaudi, 1964] • Leone Ginzburg, Lettere dal confino 1940-1943, Luisa Mangoni (cur.), Torino, Einaudi, 2004, pp.XXII-377 • Franco Antonicelli, Norberto Bobbio, Augusto Monti, Cara Natalia. Lettere, appunti, ricordi inediti di e su Leone Ginzburg, Jesi, Centro studi Piero Calamandrei, 2008, pp.80 • L'itinerario di Leone Ginzburg, Nicola Tranfaglia (cur.), Torino, Bollati Boringhieri, 1996, pp.XIV-111, [prefazione di Norberto Bobbio, con saggi di Nicola Tranfaglia, Giovanni De Luna, Marziano Guglielminetti, Angelo d'Orsi ] • Da Odessa a Torino. Conversazioni con Marussia Ginzburg, Maria Clara Avalle (cur.), Torino, Albert Meynier, 1989, pp.121, [prefazione di Norberto Bobbio, in appendice scritti giovanili inediti di Leone Ginzburg] • Maja Pflug, Natalia Ginzburg: arditamente timida. Una biografia, Milano, La tartaruga, 2004, pp.183, [1° edizione Milano, La Tartaruga, 1997] • Giovanni De Luna, Storia del Partito d'Azione, Torino, Utet, 2006, pp.XI-468, [1° edizione Milano, Feltrinelli, 1982] • Mario Giovana, Giustizia e libertà in Italia. Storia di una cospirazione antifascista 1929-1937, Torino, Bollati Boringhieri, 2005, pp.X-533 • Paolo Borgna, Un paese migliore. Vita di Alessandro Galante Garrone, Roma-Bari, Laterza, 2006, pp.143-147 • Barbara Allason, Memorie di un'antifascista 1919-1940, Torino, Spoon River, 2005, pp.365, [1° edizione Roma Firenze Milano, Edizioni U, 1946 ] • Giuliana Segre Giorgi, Piccolo memoriale antifascista, Alberto Cavaglion (cur.), Scandicci, La Nuova Italia, 1999, pp.XLIV-110, [1° edizione Torino, Lindau, 1994] • Sion Segre Amar, Lettera al duce. Dal carcer tetro alla mazzetta, Firenze, Giuntina, 1994, pp.140 • Giuseppe Fiori, Casa Rosselli. Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria, Torino, Einaudi, 1999, pp.152-159 • Norberto Bobbio, Autobiografia, Alberto Papuzzi (cur.), Roma-Bari, Laterza, 1997, pp.12-24 • Tina Pizzardo, Senza pensarci due volte, Bologna, il Mulino, 1996, pp.135-152, [introduzione di Ugo Berti Arnoaldi] • Vittorio Foa, Il Cavallo e la Torre. Riflessioni su una vita, Torino, Einaudi, 1991, pp.85-175 • Alessandro Galante Garrone, I miei maggiori, Milano, Garzanti, 1984, pp.183-184 • Augusto Monti, I miei conti con la scuola. Cronaca scolastica italiana del secolo XX, Torino, Einaudi, 1965, pp.199-263, [2° edizione Torino, Einaudi, 1983] • Laurent Béghin, Da Gobetti a Ginzburg: diffusione e ricezione della cultura russa nella Torino del primo dopoguerra, Roma, Institut historique belge, 2007, pp.501 • Angelo d'Orsi, La cultura a Torino tra le due guerre, Torino, Einaudi, 2000, pp.XI-377 • Luisa Mangoni, Pensare i libri. La casa editrice Einaudi dagli anni Trenta agli anni Sessanta, Torino, Bollati Boringhieri, 1999, pp.X-976 • Gennaro Sasso, Variazioni sulla storia di una rivista italiana: «La Cultura» (1882-1935), Bologna, il Mulino, 1992, pp.166-167 • Gabriele Turi, Casa Einaudi. Libri uomini idee oltre il fascismo, Bologna, il Mulino, 1990, pp.281 • Giovanni Belardelli, Nello Rosselli, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2007, pp.215 • Giaime Pintor, Doppio diario 1936-1943, Mirella Serri (cur.), Torino, Einaudi, 1978, pp.XXXVII-235 • Cesare Pavese, Lettere 1924-1944, Lorenzo Mondo (cur.), Torino, Einaudi, 1966, pp.VII-779
Citazioni di o su Leone Ginzburg in Articolo di monografia
• Frediano Sessi, Ginzburg, Leone in Dizionario della Resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti, Torino, Einaudi, 2001, vol. II, pp. 554-555 • Gianni Sofri, Ginzburg, Leone in Dizionario biografico degli italiani, Catanzaro, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2000, vol. 55, pp. 53-60 • Domenico Scarpa, Levi, Natalia in Dizionario biografico degli italiani, Catanzaro, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2005, vol. 64, pp. 780-784 • Domenico Zucàro, Cronologia e Bibliografia, Leone Ginzburg in Scritti, Domenico Zucàro (cur.), Torino, Einaudi, 2000, pp. LVII-LXXVI • Norberto Bobbio, Introduzione, Leone Ginzburg in Scritti, Domenico Zucàro (cur.), Torino, Einaudi, 2000, pp. XLVII-LXVI, [1° edizione Torino, Einaudi, 1964, ripubblicato in Norberto Bobbio, Maestri e compagni, Firenze, Passigli, 1984] • Leo Valini, Il partito d'azione, Leo Valiani Gianfranco Bianchi Ernesto Ragionieri in Azionisti, cattolici e comunisti nella Resistenza, Milano, Franco Angeli, 1971, pp. 66-67 e 72 • Massimo Mila, Ricordo di Leone Ginzburg, Massimo Mila in Scritti civili, Alberto Cavaglion (cur.), Torino, Einaudi, 1995, pp. 322-327 , [(con una nota di Giulio Einaudi); articolo comparso in "Giustizia e Libertà" (Torino), 20 maggio 1945] • Leone Ginzburg, Carlo Levi in Scritti politici, David Bidussa (cur.), Torino, Einaudi, 2001, pp. 129-131, [articolo comparso in "Giustizia e Libertà" (Parigi), 16 novembre 1934]
Citazioni di o su Leone Ginzburg in Articolo di periodico
• Dino Messina, Padri e figli: Leone e Carlo Ginzburg in "Nuova rivista storica", a. XCIV, n. 1, 2010, pp. 285-288 • Laurent Béghin, Leone Ginzburg libero docente di letteratura russa (1932-1934) in "Quaderni di Storia dell'Università di Torino", a. 5, n. 4, 2000, pp. 289-303 • Laurent Béghin, Leone Ginzburg dal confino di Pizzoli in "Nuova Antologia", a. 133, n. 2205, gennaio-marzo 1998, pp. 8-20 • Arturo Colombo, L'esempio di Leone Ginzburg: con l'ultima lettera a Natalia in "Nuova Antologia", a. 130, n. 2190, aprile-giugno 1994, pp. 179-191 • Alessandro Clementi, Leone e Natalia Ginzburg internati in Abruzzo in "Bullettino della deputazione abruzzese di Storia patria", a. 82, n. 104, 1992, pp. 45-67 • Maria Clara Avalle, Leone Ginzburg. Lettere di un antifascista in "Nuova Antologia", a. 125, n. 2175, luglio-settembre 1990, pp. 179-200 • Alessandro Galante Garrone, Ricordo di Leone Ginzburg in "Il Ponte", a. 33, n. 4-5, aprile-maggio 1977, pp. 430-436, [con una lettera indedita di Leone Ginzburg a Piero Calamandrei (del 1 gennaio 1942 da Pizzoli) e uno scritto di Franco Antonicelli (pubblicato su "Paese Sera" il 6 febbraio 1954)] • Lettere a Benedetto Croce, 1930-1943, a cura di Benedetto Citarella, (cur.) in "Il Ponte", a. 33, n. 10, ottobre 1977, pp. 1153-1183, [in appendice due lettere a Adolfo Omodeo] • Domenico Zucàro, In un «Carteggio» inedito di Nello Rosselli il progetto di una rivista di storia europea in "Il Ponte", a. 28, n. 6, giugno 1972, pp. 764-794 • Lettera a Leone Ginzburg , Giuseppe Favati e Domenico Zucàro (cur.) in "Il Ponte", a. 23, n. 6, giugno 1967, pp. 761-765, [lettera di Nello Rosselli] • Augusto Monti, Ricordo di Leone Ginzburg in "L'Astrolabio", a. II, n. 2, 25 gennaio 1964, pp. 36-38 • L'ultima lettera di Leone Ginzburg in "Il Ponte", a. 5, n. 3, marzo 1949, pp. 305-307 • Augusto Monti, Leone Ginzburg. Lo scolaro maestro in "Il Ponte", a. 4, n. 7, luglio 1948, pp. 668-679 • Laurent Béghin, Leone Ginzburg russista in "Studi piemontesi", a. 29, n. 1, marzo 2000, pp. 23-45
Citazioni di o su Leone Ginzburg in Articolo in sito web
• Laurent Béghin, Leone Ginzburg in "Russi in Italia", "http://www.russinitalia.it/dettaglio.php?id=269", 2008